Maria VITALE

Professoressa ordinaria di RESTAURO [CEAR-11/B]

Architetta, PhD in Conservazione dei Beni architettonici, dal 2002 è in servizio presso l’Università degli Studi di Catania, dove ricopre il ruolo di professoressa ordinaria. Tiene gli insegnamenti di Teoria e storia del restauro e Laboratorio di restauro nel Corso di laurea in Architettura della Struttura didattica speciale in Architettura e patrimonio culturale di Siracusa, presso cui è responsabile scientifica dell’Archivio dei progetti. Fa parte del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Architettura, Arti e Pianificazione dell’Università di Palermo. È membro di società scientifiche (SIRA, CSSAr e Association d’histoire de l’architecture) e di comitati editoriali di collane e riviste scientifiche. È stata invitata a tenere lezioni e seminari presso università italiane e straniere e nel 2020 è stata selezionata come Chercheuse invitée presso l’Institut national d’histoire de l’art a Parigi, con un progetto di ricerca dal titolo Les sculptures de la cathédrale de Reims, mémoire et matière dans les chantiers de restauration du XXe siècle.

La sua attività di ricerca è indirizzata verso la storia comparata del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico e la ricostruzione architettonica e urbana a seguito di conflitti armati. Nel contesto siciliano, ha preso in esame il tema della musealizzazione di edifici e contesti di rilevante interesse culturale. Più recenti ricerche sono orientate alla questione dello spopolamento delle città piccole e medie, con specifico riferimento alla Sicilia interna. Ha fatto parte di gruppi di gruppi di ricerca nazionali e internazionali e ha svolto attività di terza missione; è responsabile dell’unità di ricerca dell’Università di Catania per il PRIN 2022 Vulnerability and risk of historical centres between depopulation, abandonment and extensive re-functionalization. Materials and tools for monitoring and managing of historical buildings (PI Donatella Fiorani); è responsabile scientifica (con P. Barbera) dell’unità di ricerca dell’Università di Catania nel programma SPAZIDENTITA. Spatialité matérielle et immatérielle de l'italianité de la République cisalpine au fascisme: villes, architecture, musées, sull’asse scientifico 2022-26 Création, patrimoine, mémoire dell’Ecole Française de Rome.

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Linee di ricerca

Dal 1997 la sua attività di ricerca si indirizza verso le politiche dei beni culturali in Europa e la storia comparata del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico. Specifica attenzione, nel percorso di ricerca, viene prestata al rapporto fra conservazione e innovazione nel progetto di restauro. Esiti di tale attività di studio, avviata durante il dottorato di ricerca, sono contenuti in: Il restauro in Spagna fra tradizione e modernità: il dibattito dell’ultimo ventennio(1998); Restauri in Francia (1970-2000). Storia, politiche, interventi (2001); Il secolo dell’anno Duemila. Il restauro dei monumenti in Francia fra tradizione e modernità (2006); Contrasto, analogia e mimesi. L’intervento sul costruito e le istanze della conservazione (2007); La costruzione del patrimonio architettonico in Francia e in Italia: tra tradizioni culturali e pratiche di intervento (2013).

Un secondo filone di ricerca riguarda il tema del restauro post-bellico secondo alcune direttrici principali. La prima, più generale, attiene alla riflessione sul rapporto fra memoria, conflitto e ricostruzione, fra luoghi e memoria e sulla “riscrittura” che di tale memoria viene di volta in volta operata attraverso il restauro. Si vedano al proposito: Reintegrazione delle lacune e conservazione della memoria storica. Esempi di intervento in Francia e Spagna (1997); La conservazione dei significati fra memoria ed oblio (2001); Mémoire et oubli: la restauration des monuments entre conservation, transformation et effacement des traces du passé (2014).

Un’altra direttrice di ricerca riguarda il contesto siciliano, con particolare riferimento alla ricostruzione successiva al secondo conflitto mondiale, al rapporto fra uffici periferici e strutture centrali e al ruolo pioneristico dell’esperienza siciliana nell’organizzazione dei provvedimenti di tutela e restauro durante il governo alleato. Esiti in: Palazzo Corvaja a Taormina: il restauro e l’interpretazione di Armando Dillon (2007); Il VII Congresso di Storia dell’architettura a Palermo (1950). Il contributo di Roberto Pane e l’attività di tutela e restauro in Sicilia (2010); «All’ombra del monumento». Una verifica della riforma Bottai nella Soprintendenza ai monumenti della Sicilia orientale, 1939-1949(2010); «Il tempo della solitudine». Istituzioni per la tutela dei monumenti in Sicilia prima e dopo la guerra (2011); «Dal cielo, dal mare, dalla terra». Lo sbarco in Sicilia e i danni ai beni culturali nelle testimonianze di Soprintendenti e Advisers (2015); Armando Dillon. La guerra e il “travaglio” della ricostruzione in Sicilia (1941-1955) (2019).

Sempre nell’ambito delle ricerche su guerra e città storiche si collocano gli studi da tempo in corso sulla ricostruzione di Reims e della sua cattedrale dopo la Grande guerra e quelli sulla seconda ricostruzione in Francia. Tali studi si collocano anch’essi in una prospettiva di storia comparata del restauro che trova nel territorio francese un ambito di specifico riferimento e di collaudata collaborazione con colleghi di diverse istituzioni universitarie. Esiti di queste ricerche sono in I brevetti Deneux per il c.a. e le loro applicazioni nella ricostruzione delle chiese di Reims (1919-1938) (2010); Propaganda, sperimentalismo e tradizione nella ricostruzione di Reims (2014); Destino delle città storiche nell’esperienza della seconda ricostruzione in Francia. Uno sguardo italiano e una prospettiva di comparazione (2017).

L’esplorazione del tema della conservazione dei tessuti storici si lega invece alla partecipazione alle attività di ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009 nei comuni di Fossa e Villa Sant’Angelo in Abruzzo e all’esperienza didattica e di ricerca nei centri storici di Randazzo in Sicilia e di Marignane in Provence – Alpes – Côte d’Azur. In tutti questi casi la sperimentazione condotta insieme a Caterina Carocci presso la Scuola di Architettura di Siracusa è stata volta ad indagare la possibilità di una fruttuosa interfaccia tra ricerca e didattica nella direzione di un’auspicabile risposta alle esigenze concrete di un territorio. Esiti in: A Reconstruction Plan for Villa Sant’Angelo and Tussillo (AQ). Preliminary analyses(2012); Conservation and restoration in the post-seismic Reconstruction Plan of Fossa. Architectural features and external finishes of the historical centre (2015); The historical centre of Marignane (France). Survey, diagnostic campaign and structural assessment (2016); Restauro, ricerca, didattica. Una sperimentazione metodologica per l’intervento sui tessuti storici (2017).

Infine, più recenti ricerche sono orientare sui temi della sostenibilità e dell’efficientamento energetico del patrimonio storico, in relazione con le istanze della conservazione del patrimonio architettonico e dei paesaggi culturali. A questo ambito si riconducono i saggi: The sustainability of ‘ancient’: historical architecture as between needs of conservation and energy innovation (2010); Methods and strategies for the sustainability of the historic built-up: studies and preliminary analyses on the “Monte” quarter in Piazza Armerina (2013); Dry-stone architectures in the Hyblaean rural landscape (2013).