RESTAURO ARCHITETTONICO E LABORATORIO DI RESTAURO ARCHITETTONICO
Modulo RESTAURO ARCHITETTONICO

Anno accademico 2025/2026 - Docente: GIULIA FILOMENA SANFILIPPO

Risultati di apprendimento attesi

Il corso integrato di Restauro Architettonico e Laboratorio di Restauro architettonico intende fornire agli studenti gli strumenti teorici e pratici necessari per affrontare con consapevolezza la complessità del patrimonio costruito. Si prevede pertanto un percorso che coniughi riflessione teorica e applicazione tecnico-scientifica, promuovendo la conoscenza delle principali tematiche storiche e attuali della disciplina. Gli studenti saranno guidati alla lettura critica degli interventi di restauro, alla loro corretta contestualizzazione storica e allo sviluppo di un giudizio autonomo nell’analisi del costruito. Particolare attenzione è rivolta al riconoscimento dei valori culturali e delle stratificazioni temporali proprie dell’architettura, nonché all’acquisizione di metodologie fondate su principi e tecniche coerenti con la disciplina. L’obiettivo è formare professionisti capaci di affrontare con competenza e senso critico le problematiche connesse alla conservazione e al progetto di restauro.

 

In particolare, il modulo di “Restauro Architettonico” ha come obiettivi l’apprendimento del concetto di restauro nella sua evoluzione storica e l’acquisizione di una metodologia corretta per l’intervento sul costruito storico, che dalla fase conoscitiva conduce all’interpretazione  dei segni di degrado dei materiali e delle strutture, sino alla definizione del progetto. Altro obiettivo formativo è trasmettere agli studenti la consapevolezza del valore dell’architettura del passato come risorsa, se adeguatamente fruita e valorizzata, per lo sviluppo sociale e culturale delle comunità.

Il modulo intende inoltre fornire una metodologia culturalmente solida per orientarsi tra le diverse opzioni progettuali, nel rispetto dei principi di compatibilità, potenziale reversibilità, specificità e minimo intervento. L’acquisizione di tali strumenti consente agli studenti di affrontare la complessità del progetto di restauro, declinato nei suoi diversi ambiti: conservazione, riuso e valorizzazione del patrimonio architettonico. 

Modalità di svolgimento dell'insegnamento

L'insegnamento si svolge mediante lezioni frontali sulla teoria del restauro, sulle tecniche costruttive storiche, su tecniche d'intervento;

Il modulo si sviluppa in due fasi:

  • A. Teoria e storia del restauro (lezioni frontali);
  • B. Conoscenza e Restauro dell’architettura storica (lezioni frontali, esercitazioni in aula e in situ).

 La valutazione di questa parte vale 2/3 sul voto complessivo finale.

Prerequisiti richiesti

Propedeuticità da regolamento didattico: Scienza delle costruzioni

Conoscenze di base: storia dell’architettura, tecnologie costruttive storiche, comportamento statico degli edifici.

Frequenza lezioni

La frequenza è obbligatoria nella misura del 70% del monte ore complessivo del modulo. Per gli aventi diritto ai sensi dell’art. 23 del Regolamento Didattico di Ateneo la percentuale di frequenza obbligatoria è del 50 %.

Contenuti del corso

L’architettura storica storica costituisce un documento culturale stratificato che custodisce peculiarità formali, tecniche costruttive, valori simbolici e memorie collettive. La sua conservazione e valorizzazione presuppone una complessa e articolata fase conoscitiva e un progetto tecnico-scientifico che sia fondato su solide basi culturali da acquisire durante il percorso di formazione dei futuri architetti-ingegneri e professionisti della tutela.

Il percorso didattico pertanto integra lezioni teoriche, seminari di approfondimento ed esercitazioni progettuali propedeutiche al modulo di “laboratorio di restauro architettonico” che si terrà durante il secondo semestre. Lo studente sarà orientato, da un lato, alla comprensione dell’evoluzione del pensiero critico e delle pratiche di restauro, dal dibattito ottocentesco fino agli orientamenti contemporanei; dall’altro, apprenderà gli strumenti metodologici  per percorrere le fasi che conducono al progetto di restauro. Il corso fornisce dunque i contenuti necessari per affrontare la fase conoscitiva, l’interpretazione dei degradi e il progetto, quest’ultimo declinato nelle operazioni conservative, di restauro strutturale e di riuso.

PROGRAMMA

TEORIA DEL RESTAURO

La conoscenza come premessa per ogni operatività. Iter metodologico per l’intervento sull’esistente. Il Restauro archeologico e gli esempi di R. Stern e G. Valadier; Il dibattito nell’800 in Europa: E. Viollet - le - Duc e  le teorie di J. Ruskin, l'antirestoration movement e W. Morris. Il Restauro filologico-storico e moderno (L. Beltrami e C. Boito), il Restauro scientifico (G. Giovannoni). Il dopoguerra e il Restauro critico – Cesare Brandi. Le correnti contemporanee. I temi del riuso dei beni architettonici. Il progetto sull’esistente oggi e i criteri d’accostamento alle preesistenze storiche (classificazione ed esempi). 

Le Carte del restauro.

Carta di Atene (1931), Carta italiana del ’32, la Carte di Gubbio (1960), Carta di Venezia per il restauro e la conservazione di monumenti e siti del 1964, Carta italiana del restauro del ’72, la Dichiarazione di Amsterdam (1975) e la Conservazione Integrata, Raccomandazioni per gli edifici a tipologia specialistica in zona sismica (1986), Carta del Restauro e della Conservazione del 1987, Carta di Cracovia (2000),  Carta del rischio e gli attuali sistemi di documentazione. Cenni sulla legislazione: il Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004).

CONOSCENZA E RESTAURO DELL'ARCHITETTURA STORICA

LA CONOSCENZA

1 Analisi degli edifici storici: Ricerca storico bibliografica, rilievo; l’organismo architettonico come sistema di parti costruttive; le tipologie strutturali

2 I Materiali dell’architettura.

2.1 Materiale lapideo: La pietra (caratteristiche fisiche, chimiche, lavorabilità ecc.); Sistemi d’impiego nella costruzione (apparato ornamentale e rivestimento di facciata);

3 Configurazione architettonica ed elementi costruttivi degli edifici storici

3.1 Cenni sui sistemi costruttivi storici nell’areale etneo;

3.2 Elementi murari (fondazioni, murature in spiccato, volte, architravi, piattabande, archivolti, scale);

3.3 Elementi strutturali lignei: solai, tetti, architravi, centine, mensole,..

3.4 Elementi strutturali metallici: solai, mensole, tiranti

4. Sistemi protettivi ambientali nella regola dell’arte

4.1 Protezioni delle superfici (Intonaci e scialbi);

4.2 Umidità dal sottosuolo (sbarramenti, impermeabilizzazioni, intercapedini, vespai);

4.3 Acque meteoriche (manto di copertura, canalette, pluviali, smaltimenti diretti);

INTERPRETAZIONE - ANALISI DEI DEGRADI E CORRELAZIONI TRA CAUSE E MANIFESTAZIONI

5. Analisi dei degradi sulle superfici architettoniche

5.1 Descrizione e lessico dei principali degradi sulle superfici (NorMAL 1/88 e Norme UNI 11183);

5.2 Principali cause e fenomeni di degrado (chimico, fisico, biologico);

5.3 Lettura dei degradi (mappe delle manifestazioni visibili: generali e tematiche);

6. Riconoscimento dei danni (in atto o pregressi). Cenni sui meccanismi di collasso (locali e globali) e sugli scenari di danno.

6.1 Strutture murarie: dissesti da schiacciamento, pressoflessione (concorde, discorde, mista), cedimenti differenziali (centrali, terminali); quadri fessurativi

6.2 Strutture voltate: deformazioni in chiave e alle reni; quadri fessurativi

6.3 Solai: manifestazioni di disseto; solai lignei; solai in ferro

DEFINIZIONE DEI CRITERI DEL PROGETTO DI RESTAURO- (COMPATIBILITÀ, 'REVERSIBILITÀ POTENZIALE' E MINIMO INTERVENTO)

7. Restauro materico: tecniche di intervento conservativo (puliture, consolidamenti, protezioni);

8. Protezione dalle acque (del sottosuolo, di infiltrazione);

9. Restauro strutturale: interventi locali e interventi globali (mitigazione della vulnerabilità);

9.1 Interventi locali; Fondazioni, murature solai e coperture; Volte

9.2 Interventi globali; tiranti, cordoli, ammorsature dei cantonali.

ESERCITAZIONE

L’esercitazione consiste nell'elaborazione di un rilievo critico di una fabbrica storica del centro storico catanese o dell’areale etneo.

Le attività previste per le esercitazioni del I semestre sono: assegnazione di un caso di studio (aggregato urbano o edificio) e prime analisi conoscitive del contesto; individuazione dell'evoluzione degli impianti alla scala urbana; ricerche storiche e rilievo critico.

Il lavoro sarà suddiviso per gruppi di 3-4 studenti.

L’elaborato finale servirà da supporto per le successive esercitazioni durante le attività del modulo di "Laboratorio di Restauro architettonico" che si svolgerà nel secondo semestre


Contributo dell’insegnamento agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Goal N. 11 -Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

·      Target 11.1. Garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri

·      Target 11.4. Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo

·      Target 11.7. Fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità

·      Target 11.a. Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale

Modalità

·      Partecipazione degli studenti a giornate di studio

·      Laboratorio

·      Visite di studio

·      Incontri con associazioni di quartiere

Testi di riferimento

  1. DONA' C. (a cura di), Manuale delle murature storiche, DEI, 2011.
  2. BRANDI C. Teoria del restauro, Einaudi, 2000. Approfondimento*
  3. CARBONARA G., Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico e nuovo, Utet scienze e tecniche, Torino, 2011.
  4. CASIELLO S. (a cura di), Verso una storia del Restauro. Dall’età classica al primo Ottocento. Alinea ed., Firenze 2008 (pp. 61-137/276-310). Approfondimento*.
  5. GIUFFRÈ A. (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici. Il caso Ortigia, Laterza, 1990. Approfondimento*.
  6. MARGANI L., SALEMI A. (a cura di), Materiali e tecniche costruttive della tradizione siciliana, Documenti IDAU n. 16 (1988), n. 2 (1989) e n. 10 (1994).
  7. MUSSO S. F. (a cura di), Recupero e restauro degli edifici storici, guida pratica al rilievo e alla diagnostica, E.P.C. editore, III ed.,2010.
  8. SALEMI A., Il recupero e la conservazione delle fabbriche tradizionali. Le patologie da umidità, Gangemi, Roma, 2000.
  9. SETTE M.P., Il restauro in architettura: quadro storico, Utet scienze e tecniche, Torino, 2000.
  10. TINÈ S. (a cura di), Codice di pratica professionale per il restauro delle fronti esterne degli edifici: l'esperienza di Ortygia, Flaccovio, 2001.
  11. TORSELLO P. (a cura di), “che cose’ il restauro, nove studiosi a confronto”, Marsilio ed, 2005. Approfondimento*.
  12. LETIZIA GALLI, Restauro architettonico Letture dei maestri, Antologia critica, Hoepli, milano ris. 2020*

I testi segnati con (*) sono da considerarsi come consigliati solo come approfondimento degli argomenti trattati a lezione

Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Teoria e storia del restauro3, 4, 5, 10,12
2Conoscenza: rilievo e tecniche costruttive storiche7,8,9,11
3Interpretazione delle cause dei degradi fisici e strutturali8,9,11
4Definizione dei criteri di progetto2,9,11

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Il completo svolgimento del tema di esercitazione e la partecipazione attiva alle lezioni teoriche sono condizioni necessarie per l’ammissione all’esame.

La prova d’esame finale consiste in una verifica orale delle conoscenze acquisite sugli argomenti concernenti il programma del corso e nell’esposizione degli elaborati dell’esercitazione progettuale.

Le domande saranno poste al fine di: accertare i risultati di apprendimento previsti; verificare la capacità di descrivere, anche graficamente, le soluzioni tecniche del cantiere tradizionale e di progetto; valutare qualità grafiche ed espositive.

Sarà oggetto di valutazione anche la capacità di stabilire legami tra i contenuti teorici del modulo di Restauro architettonico (I semestre) e le attività del Laboratorio di Restauro architettonico (II semestre).

Esempi di domande e/o esercizi frequenti

  • Argomenti relativi ad una o più correnti del pensiero teorico del restauro.
  • Evoluzione del concetto di restauro nella storia.
  • Iter metodologico, dalla conoscenza al progetto, per l'intervento sul costruito storico.
  • Descrizione, anche con schizzi grafici, delle tecniche costruttive degli edifici storici, con particolare riguardo alle architetture in muratura dell'area etnea
  • Manifestazioni dei degradi e dei dissesti su materiali lapidei e sugli elementi costruttivi
  • Descrizione delle possibili correlazioni tra sistema costruttivo e dissesti in atto o potenziali
  • Descrizione di interventi  di restauro (puntuali e globali) con schizzi di dettaglio.
  • Esposizione degli elaborati progettuali