Sbocchi professionali

L'ingegnere per la transizione ecologica contribuisce al progetto e sviluppo di soluzioni che possano rendere energeticamente più efficienti i materiali, i prodotti e i sistemi produttivi al fine di ridurne l’impatto ambientale nel rispetto della transizione energetica ed ecologica. Il dominio di applicazione spazia dal manager dell’energia, all’esperto delle energie rinnovabili, alla figura in grado di valutare l’impatto ambientale dei materiali, dei prodotti e delle tecnologie di manifattura. Inoltre, l’ingegnere per la transizione ecologica è capace di valutare l’impatto ambientale sotto il profilo dell’economia dell’ambiente e di implementare misure per il suo contenimento. La competenza cruciale è la buona comprensione delle problematiche relative a tutti gli aspetti meccanico, energetico, elettrico, della ingegneria dei materiali e della ingegneria della sicurezza e protezione industriale che caratterizzano il mondo industriale, specialmente quello ad alta intensità energetica.

I laureati del corso di Laurea saranno formati per poter ricoprire la figura professionale del tecnico o dell'Ingegnere junior, titolo che compete agli iscritti alla sezione B dell'albo professionale degli ingegneri subordinata al superamento dell'apposito esame di Stato.

I principali sbocchi occupazionali sono: imprese di servizi e manufatturiere, aziende di produzione di apparecchiature, componenti e macchine elettriche e termiche, imprese ed enti per la produzione, trasmissione e distribuzione di energia da fonti energetiche tradizionali e, soprattutto, innovative, rinnovabili ed a basso impatto ambientale. Potranno inoltre accedere alle strutture tecniche della pubblica amministrazione deputate al governo dell'ambiente e della sicurezza.

Classificazione Istat delle professioni

  • Tecnici del controllo e della bonifica ambientale (3.1.8.3)
  • Tecnici meccanici (3.1.3.1.0)
  • Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili (3.1.3.6.0)